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L’intervista di Vela Pratica a Rosalba Giordano, giovane promessa della vela italiana

by Vela Pratica

L'intervista di Vela Pratica a Rosalba Giordano, giovane promessa della vela italianaRosalba Giordano, l’atleta reggina classe 1999 del Circolo Velico Reggio, si sta allenando con la Nazionale Giovanile Under 16 per preparare le olimpiadi giovanili che si disputeranno a Nanchino, ad agosto del 2014. La supervisione e l’organizzazione tecnica spetta all’Olimpionica Alessandra Sensini, oggi Direttore Tecnico Giovanile della Federazione Italiana Vela, il tecnico nazionale dei singoli che cura la preparazione della squadra è invece Francesco Caricato. I numerosi allenamenti a cui Rosalba Giordano partecipa si svolgono nelle acque dei Centri Federali di Preparazione Olimpica di Campione del Garda e di Loano. Un grande impegno per un obiettivo ambizioso che la vedrà impegnata dal 4 all’8 dicembre a Imperia, nei Campionati Europei della classe Byte CII, la barca con la quale si disputeranno le olimpiadi giovanili. Poi dal 21 al 27 aprile 2014 si disputeranno gli Europei e a maggio i mondiali a Riva del Garda, le due regate dove la FIV sceglierà l’atleta che andrà alle olimpiadi giovanili. Per ora il programma federale lo seguono in cinque, tutti nati tra il ’98 ed il ’99, l’atleta reggina è l’unica del sud Italia (ci sono 2 atleti del Lago di Garda, una triestina e un ragazzo di Follonica che vive tra l’Italia e Madrid) e per potersi allenare al Nord ha dovuto comprare una barca da tenere lì, in modo da poter viaggiare in aereo e perdere meno giorni di scuola possibili. Il Byte, a differenza del Laser, è una barca molto tecnica e un po’ nervosa nelle andature portanti, presuppone una buona preparazione fisica per la sua conduzione con vento sostenuto, e ha una vela più grande del Laser 4.7 che è la barca sulla quale solitamente regata Rosalba.

Vela Pratica: parliamo un po’ di come hai iniziato ad andare per mare. Cosa ti ha spinto ad avvicinarti al mondo della vela?
Rosalba Giordano: ho iniziato al Circolo Velico Reggio che avevo sette anni e mi sono subito appassionata a questo sport, perché mi permetteva di sentirmi libera di scegliere dove andare in grande autonomia con la mia barca: l’Optimist. Arrivare alla vela non è stato un caso, nella mia famiglia si parla di vela come di calcio nella maggior parte delle famiglie italiane. È uno sport che ti insegna ad essere autonomo, a possedere senso pratico e ti impone di prendere decisioni immediate, ma ti insegna anche a rispettare le dure regole della natura che comanda sugli esseri umani. Il mare, il vento, le onde, le correnti marine e la mia barca nel meraviglioso silenzio del mare sono la mia palestra.

V.P.: quello di Reggio Calabria è un campo di regata splendido e molto impegnativo. Ci vuoi descrivere le tue sensazioni della tua prima regata nelle acque dello Stretto?
R.G.: la mia prima regata al mio circolo è stata davvero emozionante… continuavo a ripetermi che l’obiettivo non era vincere ma portare a termine il percorso, mi guardavo intorno e cercavo di decodificare tutti i messaggi che il mare mi inviava, ma non ci ho capito molto, così cautamente mi sono messa dietro un mio compagno di squadra più esperto ed ho imitato tutto quello che faceva. Non solo ho portato a termine il percorso, ma sono arrivata seconda con grande sorpresa dei miei nonni e dei miei genitori. Sicuramente oggi regatare in casa mi piace moltissimo perché credo sia il miglior campo di regata italiano, dove i più forti equipaggi vengono ad allenarsi prima delle competizioni più difficili. Vasco Vascotto, oggi skipper affermato, si allenava tutta l’estate al nostro circolo, l’olimpionica Larissa Nevierov ha preparato al nostro circolo le olimpiadi di Pechino, e così tanti altri che oggi sono velisti professionisti.

V.P.: escludendo Reggio Calabria, qual è il campo di regata che più ti è piaciuto per condizioni atmosferiche e paesaggio?

R.G.: a me piace moltissimo la Sardegna, in particolare Cagliari, e poi la parte alta del lago di Garda (Riva, Torbole, Malcesine) posti dove c’è sempre vento sostenuto ed onda, insomma le condizioni meteo che preferisco.

V.P.: chi va per mare, è cosa nota, è un po’ scaramantico. Tu hai qualche portafortuna che porti sempre con te in mare?
R.G.: no, io non credo alla fortuna nello sport, si può essere fortunati una volta ma due già sono troppe. Mi piace pensare che il mio destino me lo creo da sola, con il mio impegno e tanto allenamento. Spesso questo è sacrificante, ma poi i risultati ripagano qualunque sacrificio.

V.P.: ci sveli il segreto per essere una brava velista?
R.G.: sono sicura che il più grande segreto sia la passione, ma non solo per la vela, per ogni cosa. Sicuramente la vela necessita di una grande capacità di adattamento alle situazioni che di volta in volta si presentano, lo stesso mare non è mai uguale al giorno prima e questo ti educa a osservare tutto ciò che ti circonda. Poi un’altra cosa importante è sicuramente avere rispetto e cura per la propria imbarcazione, le attrezzature, se sono in ordine, non ti tradiscono, oltre ad essere un importante elemento di sicurezza.

V.P.: i prossimi appuntamenti agonistici?
R.G.: mi sto allenando con le altre due ragazze italiane selezionate per il programma federale “Youth verso Nanchino 2014” e ogni mese ci incontriamo nei centri federali per sottoporci ai clinic nazionali e internazionali programmati per noi da Alessandra Sensini. Adesso, dal 4 all’8 dicembre, disputerò il mio primo Campionato Europeo a Imperia, mi hanno detto che troverò onda corta e vento d’intensità media… darò il massimo! In tutto gli iscritti appartengono a tredici nazioni, tutte europee, oltre a due sudamericani, un brasiliano e una ragazza dominicana.

V.P.: e con la scuola come fai?
R.G.: frequento il liceo scientifico “Alessandro Volta” di Reggio Calabria, e devo dire che la fatica per rimanere in carreggiata è tanta, ma è anche vero che devo ringraziare i miei compagni di classe (della 2 C) che a ogni allenamento o a ogni regata mi prendono gli appunti e mi inviano i compiti via mail, in modo che quando rientro ho già tutto organizzato. La loro solidarietà mi è di grande aiuto. Barbara, la mia compagna di banco, spesso si ferma con me per darmi ripetizione di matematica e di inglese. Stefano nei momenti di difficoltà mi fa sorridere con le sue battute. Chiara mi tiene aggiornata di quello che avviene a scuola in mia assenza. E poi devo dire che la mia scuola è molto sensibile agli impegni sportivi, la Dirigente e i professori penso siano i miei più grandi tifosi. Anche se desiderano vedermi preparata non solo nello sport, ma anche nella cultura, le due cose non sono separate. Questo per me è importante, in particolare l’inglese, molti allenatori internazionali, come Robert Scheidt e Goel, con cui mi alleno, parlano solo inglese e anche se io ho un compagno di squadra che mi aiuta (parla 4 lingue: è italo spagnolo) sento la necessità di migliorarmi e di essere autonoma.

Vela Pratica ringrazia Rosalba Giordano per l’intervista.

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