È buona norma che i terminali delle batterie siano sempre puliti e le batterie sempre asciutte per evitare che si scarichino. Per rimetterle in forma dobbiamo staccare i morsetti con pinza e chiave (facciamo attenzione a non mettere in contatto diretto i due morsetti). Per il rabbocco (quando la batteria non è sigillata) dobbiamo utilizzare acqua distillata da inserire negli elementi. Con una spazzola di ferro, poi, eliminiamo le eventuali ossidazioni sui morsetti e sui poli, perché impediscono il passaggio di corrente.
Anche la superficie superiore della batteria deve essere pulita per evitare che si crei quel velo di acido che agisce come uno strato conduttivo tra i due poli (è causa di dispersione e ossidazione dei morsetti). Poi ingrassiamoli con vaselina. Se siamo provvisti del densimetro, strumento che misura la densità dell’acido, possiamo fare un controllo sulla stato di carica. Nelle batterie al gel l’elettrolito non è più sottoforma di liquido, ma appunto, di gel: questo ci esenta dalla manutenzione, in quanto l’acqua non evapora. Oltretutto, questo tipo di batterie sono più sicure perché in fase di ricarica non sviluppano gas.
Dopo che siamo intervenuti sulla batteria possiamo controllare i cavi elettrici che, in un ambiente marino, a causa dell’ossidazione non hanno lunga vita. L’impianto ha, quindi, bisogno di costanti controlli e dell’applicazione di prodotti specifici. Alcuni consentono di espellere l’umidità, altri servono a prevenire l’ossidazione. Se i contatti sono ossidati possiamo pulirli con uno spazzolino da denti e spruzzare un po’ di Crc. Se non abbiamo ancora risolto il problema dobbiamo sostituire i fili, assicurandoci, però, che siano della stessa dimensione.
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