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Davide Besana storydrawer

by Vela Pratica

A Genova per una serie di workshop dedicati a mare, ambiente e navigazione.

Lo scorso inverno – scrive Davide Besana sulla pagina Davide Besana storydrawer – mi sono trovato a disegnare pesci barche e isole nelle scuole elementari di Lerici, poi in primavera al “punto di luce” di Save The Children a Ostia. Da qui è nato il programma “Cento giorni nel Tirreno” che mi ha portato a insegnare vela e disegno a centinaia di ragazzi su e giù per le coste d’Italia.

Per un ignorante autodidatta come me l’insegnamento è una meravigliosa palestra mentale, faticosa come una arrampicata e tonificante come la doccia che la segue. Ora sto collaborando con il Blue District di Genova con una serie di workshop dedicati a mare, ambiente e navigazione e vi sottopongo la recensione che ne ha fatto Isabella Patrignani _docente dell’Istituto Nautico San Giorgio, che ringrazio.

“Sono rimasta colpita nel vedere l’attenzione dei miei studenti catturata con tanta naturalezza attraverso delle semplici immagini di imbarcazioni create dal vivo, con il solo utilizzo di un dito che si muoveva sulla Lim. Poche linee che rendono gonfie le vele, un profilo sottile tagliato dalla linea blu del mare che rende l’idea della coperta di un’imbarcazione da regata, un fascio di linee azzurre che va ad investire una sorta di lente allungata e spiega l’effetto di pressione e depressione del vento sull’ala di un aereo, come su una vela… .

Pochi tratti tracciati senza fretta che attirano l’attenzione di ragazzini abituati a video lanciati ad alta velocità, a continue distrazioni, che a lezione chiedono incessantemente di andare in bagno. C’è da chiedersi: “Che magia è questa?”
Credo che i ragazzi siano spesso lo specchio veritiero di ciò che diamo loro: fiutano con il loro intuito quando le cose meritano di essere ascoltate, quando valgono la loro attenzione.

“Sono rimasta colpita nel vedere l’attenzione dei miei studenti catturata con tanta naturalezza attraverso delle semplici immagini di imbarcazioni create dal vivo, con il solo utilizzo di un dito che si muoveva sulla Lim.

In questo paio d’ore, volate via in un attimo, forse non è stata solo l’abilità nell’illustrare ad averli attirati, e forse neanche gli splendidi acquarelli proiettati sulla lavagna luminosa: è stata “la storia”.
Hanno fiutato che dietro tutte le immagini e i racconti c’era un’esperienza di vita che valeva la pena ascoltare e che in quell’esperienza c’era qualcosa di prezioso anche per loro.
È stato bello vederli così, lo consiglio a tutti, anche solo per conoscere Davide Besana.”

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